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SANT'ANGELO A SCALA - PALAZZO SIGNORILE

sant angelo a scala vico valle

   DESCRIZIONE


Fra il settecento e l'ottocento, il paese irpino ha subito una profonda espansione del proprio perimetro dovuta alla costruzione di diversi palazzi signorili, sparsi in diversi punti del territorio. Tra questi un tipico esempio è il palazzo situato in via Valle, il quale si caratterizza per la presenza, sul prospetto principale, di un grande ingresso monumentale e di due alte torrette laterali.

 

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SANT'ANGELO A SCALA - EX CHIESA ROSARIO

sant angelo a scala ex chiesa del rosario

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    I particolari artistici, il borgo ed i paesaggi che hanno maggiormente colpito la nostra attenzione.

 

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SANT'ANGELO A SCALA - CASTELLO MEDIEVALE

sant angelo a scala castello medievale

   DESCRIZIONE


Secondo la ricostruzione storica fatta da alcuni studiosi del territorio santangiolese, tra cui Arturo Bascetta, il castello medievale è, insieme alla chiesetta dedicata all'arcangelo Michele, la prima costruzione intorno alla quale si sviluppò il borgo di Sant'angelo a Scala.
La costruzione del fortilizio si fa risalire all'epoca normanna, quando questo territorio divenne un suffeudo alle dirette dipendenze dei conti di Avellino: Riccardo Dell'Aquila e Ruggero de Fragneto.
Nel 1440, il castrum divenne sede di un importante avvenimento storico:, il re Renato D'Angiò, assediato dalle forze aragonesi di Alfonso appostate a Monteforte e ad Avellino, ricevette ospitalità all'interno del castello dagli allora feudatari Ottino Caracciolo e Caterina Ruffo.
Attualmente dell'originaria costruzione resta solo qualche tratto delle cortine murarie.

 

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SANT'ANGELO A SCALA - CHIESA SAN GIACOMO

sant angelo a scala chiesa di san giacomo apostolo

   DESCRIZIONE


La Chiesa di San Giacomo Apostolo ha un passato monastico, in quanto costruita nel 1375 come monastero verginiano alle dirette dipendenze del monastero di Montevergine. Da alcune pergamene custodite presso l'abbazia di Montevergine risulta che il monastero, eretto in priorato, ben presto entrò in conflitto con i baroni locali che accampavano il diritto di patronato e dunque la presentazione del priore.
La situazione degenerò quando il barone Diomede Carafa scacciò i monaci dal monastero e si impossesò di esso. La vicenda, giunse alla Santa Sede che per risposta, lo scomunicò e dichiarò che nessun diritto di juspatronatus poteva competergli.
Nonostante ciò, il Carafa non intese piegarsi al volere della Chiesa, accettando solo la sentenza di scarcerare e reintegrare i monaci nel Monastero. Comunque, Il monastero ebbe vita breve in quanto un decreto del 27 aprile 1600 lo ridusse a semplice vicaria, mentre Innocenzo X lo soppresse definitivamente; solo la chiesa rimase aperta al culto.
La chiesa, originariamente intitolata ai “SS. Silvestro Papa e Marco Evangelista”, ha poi cambiato la sua intitolazione in “San  Giacomo Apostolo e S. Silvestro Papa”, fino a giungere all'attuale titolo.
Oggi la facciata, ristrutturata dopo il sisma del 1980, si presenta sormontata da un timpano triangolare con finestrone centrale e ricche lesene decorative laterali. Imponente, infine, la Torre campanaria posta sul lato sinistro dell’edificio.
L’interno della chiesa, come tutte le fabbriche romaniche, è a pianta rettangolare contraddistinta da tre navate, essendo state aggiunte all’impianto originario ad unica navata, le due laterali. La navata centrale, più alta, è tagliata da un transetto e un abside appena accennato, mentre le navate laterali sono contraddistinte da cappelle ed altarini con altrettante volte, originariamente a crociera, che si differenziano dalla singola e grande volta presente nella navata centrale. Altra caratteristica peculiare è la presenza dei matronei al di sopra delle navate laterali, ovvero di veri e propri loggiati, aperti verso la navata centrale, destinati ad accogliere le donne.
Nell'abside è collocato, in posizione centrale, l'altare maggiore in marmi policromi, sormontato da una nicchia con la statua dell’Incoronata del Merliano. Ai piedi del piccolo altare da cui attualmente vengono celebrate le funzioni religiose è possibile ammirare una reliquia ossea di San Silvestro. Notevole pregio artistico rivestono, infine, il fonte battesimale, forse risalente al diciasettesimo secolo, alcuni dipinti settecenteschi provenienti dal Monastero dell’Incoronata e l'organo a canne, in posizione opposta all'altare.
La navata sinistra cattura l'attenzione del visitatore per la presenza della statua lignea del patrono di Sant'Angelo a Scala, San Michele Arcangelo nell'atto di uccidere il demonio; la statua lignea è stata riportata al suo originario splendore grazie ad una completa opera di restauro avvenuta nel lontano 1999.
La navata sinistra è, infine, caratterizzata dalla presenza della cappella di San Silvestro, la quale sbilancia graficamente la pianta creando una certa dissimmetria.
La cappella è un vero scrigno di opere d'arte. Infatti, è possibile ammirare la bara dorata con all'interno la statua di San Silvestro, l'indulgenza plenaria e per 100 giorni concessa da Papa Pio IX il 30 agosto 1870 a tutti i fedeli che visiteranno questa chiesa o il santuario di San Silvestro, sulla volta, un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino di autore ignoto, l'ostensorio in oro contenente una reliquia di San Silvestro e il dipinto sul pavimento donato alla chiesa da Giuseppe Vaccarella e dai figli Pasquale, Lucio ed Elio; sulla volta, infine, un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino di autore ignoto.

 

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SANT'ANGELO A SCALA - FONTANA - LAVATOIO

sant angelo a scala fontana lavatoio

   DESCRIZIONE


La fontana-lavatoio, risalente al XVIII secolo, è situata lungo la strada principale che attraversa il centro del paesino irpino, sul lato che fiancheggia la chiesa di San Giacomo Apostolo.
La fontana è posta al di sotto di uno dei tre archi, in pietra irpina a tutto tondo, che costituiscono il complesso monumentale.
Accanto alla fontana, sotto due archi in pietra, è possibile ammirare il lavatoio pubblico, tutt'oggi utilizzato dai santangiolesi.
La presenza della fontana-lavatoio è testimonianza della copiosa presenza di sorgenti di acqua nella zona.

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    I particolari artistici, il borgo ed i paesaggi che hanno maggiormente colpito la nostra attenzione.

 

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