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SOLOFRA - FONTANA DEI LEONI

solofra fontana leoni

  DESCRIZIONE


La “Fontana dei Leoni” è situata nella piazza dinanzi alla Collegiata di S. Michele Arcangelo, lungo il lato ovest del palazzo ducale Orsini e si innesca in una visione prospettica dell’intera piazza.
L’opera è in travertino, realizzata molto probabilmente dagli scalpellini locali che avevano la maggiore espressione nel ceppo dei Savarese.
Quattro leoni, seduti su un basamento di pietra che divide l’invaso in quattro settori, versano dalla bocca l’acqua in una vaschetta circolare ai loro piedi.
Al centro della vasca s’innalza una stele quadrata riportante la data del 1733, con ai lati lo stemma del sole raggiante e alla sommità quattro delfini, anch’essi gettanti acqua e aventi la medesima direzione dei leoni.
Le code intrecciate e innalzate reggono una vasca a forma di conchiglia che raccoglie altra acqua sgorgante da uno zampillo centrale.

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    I particolari artistici, il borgo ed i paesaggi che hanno maggiormente colpito la nostra attenzione.

 

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SOLOFRA - CHIESA SANTA TERESA

solofra chiesa santa teresa

  DESCRIZIONE


La chiesa, intitolata al "SS. Crocifisso" e conosciuta col titolo di "Santa Teresa", fu eretta nel 1686 nel casale Sorbo Soprano, per la munificenza della famiglia solofrana Ronca, dominante nel casale.
L’attiguo convento, venne costruito nel 1692 ed ultimato nel 1697 per volere del canonico solofrano, nonché Protonotario Apostolico, Giovan Vittorio Ronchi, che fu sepolto nella chiesa nel 1742. Nel 1703 divenne Monastero di clausura.
La chiesa, rappresenta uno dei migliori esempi di architettura sacra a Solofra, in quanto il costruttore, sconosciuto, ha realizzato l'impianto su matrice ottagonale, conferendo al sito un'impostazione architettonica assolutamente originale per la Solofra dell'epoca.
La settecentesca facciata è suddivisa in due registri da cornici aggettanti; nel registro inferiore si apre un enorme portale di legno di castagno sormontato da un arco sorretto da pilastri in pietra, a cui si accede tramite uno scalone pure in pietra, di molto ridotto rispetto alle dimensioni originali dai bombardamenti dell'ultima guerra
L’interno è a croce greca e conserva la tela di Francesco Solimena la “Crocifissione” (1686), posta su un altare laterale in marmi policromi, splendido esempio di artigianato barocco napoletano; sull’altare opposto il dipinto su tela firmato dal pittore solimenesco Paolo di Majo; Pregevole, inoltre, è la statua ligneo-policroma di “Sant'Anna con la Vergine Bambina”, opera della bottega di Giacomo Colombo.
Ricordiamo, infine, che all’interno della chiesa si venerano le ossa della vergine e martire Eusebia, fatte venire dal fondatore dalle catacombe di Roma.

 

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SOLOFRA - EX CHIESA SANT'ANTONIO

solofra ex chiesa antuono

  DESCRIZIONE


L’ex chiesa di Sant'Antonio di Solofra, denominata in loco chiesa di “Sant’Antuono” è chiusa al culto e si presenta con una modesta facciata che le conferisce l’aspetto di una semplice chiesa di rione.
Ha un portale ad arco, con in alto una finestrina centrale sormontato da due strutture ad archetti.
Sul lato destro della porta c’è una nicchia con l’effigie di Sant’Antonio.
Di particolare rilevanza artistico-culturale è la torre campanaria realizzata con blocchi di pietra calcarea bocciardata, sotto cui insiste un arco che fa accedere ad alcune abitazioni retrostanti.
La vecchia campana è conservata in una teca di vetro, collocata al lato della chiesa laddove un tempo si estendeva il complesso religioso.

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SOLOFRA - CHIESA SAN DOMENICO

solofra chiesa san domenico

  DESCRIZIONE


La chiesa di San Domenico fu edificata a partire dal 1644 per volere della feudataria Dorotea Orsini, in devozione al quadro miracoloso di San Domenico, conservato a Soriano, il cui culto era molto popolare soprattutto nel XVII.
Nel corso degli anni, la chiesa ha subito varie trasformazioni tanto che è rimasto poco di originale.
La facciata ha un portale in pietra sul quale vi è uno stemma con il simbolo di San Domenico mentre alla base sono scolpiti due leoni in rilievo frutto dell’arte degli scalpellini solofrani.
Nella parte superiore è presente un timpano triangolare aperto nella parte superiore ed occupato da una nicchia che reca l’immagine della Vergine del Rosario.
La facciata, fu completata nel 1686 con l’aggiunta del portale e dell’epigrafe recante la scritta:
“Hoc Opus Lapidem Erectum Fuit. Prioratus Epostome, Solofrae A.D. 1686”.
Molto semplice è il resto della facciata, che è accompagnata da un vasto corpo di fabbrica che si allunga sulla sua sinistra.
La Chiesa ha una struttura architettonica a croce latina con volte a botte
Lungo tutta la navata centrale, sulle pareti laterali, vi sono dieci edicole votive, arricchite da statue e quadri, realizzate da famiglie solofrane.
L’altare maggiore, in marmo policromo con pregevoli putti di bottega napoletana di fine ‘600, è delimitato da una balaustra in marmo di scuola vaccariana.
Nel Transetto, vi sono due altari patronali sormontati da pregevoli tele : a sinistra la “Madonna del Rosario” (1644-1649) di Francesco Guarini, il quale presenta uno straordinario ritratto di Dorotea Orsini in preghiera davanti alla Vergine del Rosario con i Santi dell’Ordine, il Papa e il Vescovo di Salerno Fabrizio Savelli; a destra, la tela di Francesco Solimene rappresentante la “Visione di S.Gregorio Taumaturgo o San Cirillo di Alessandria del 1680. Il quadro ha come soggetto il dogma della verginità di Maria dopo il parto, tanto che San Giovanni Evangelista appare a San Gregorio o a San Cirillo per indicargli il Vangelo come fonte.

 

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SOLOFRA - CHIESA SAN GIULIANO

solofra chiesa giuliano

  DESCRIZIONE


La Chiesa di S. Giuliano è ubicata all'ingresso di Solofra, nel rione Fratta, e risale al XVI secolo, come si legge su di una placca metallica infissa sulla facciata che riporta "AD 1583".
Nei secoli, a seguito di incendi e terremoti, subì vari rifacimenti tra i cui i più invasivi furono quelli del 1583 quando fu chiusa la primitiva porta d’ingresso sul lato occidentale dell’edificio e nel 1720 quando se ne definì la piazza.
Vale ricordare che questi ultimi lavori di sistemazione furono voluti dal parroco Ferrazzano, nipote del Vescovo Costantino Vigilante che nel 1728 consacrò la chiesa.
Anche la torre campanaria subì un intervento a seguito di un fulmine che la danneggiò nel settembre dello stesso anno.
La facciata si presenta semplice e lineare con portale di ingresso racchiuso da un timpano in pietra bianca, sormontato da un finestrone semicircolare.
Il campanile, collocato a destra dell’attuale ingresso e lievemente staccato e sfalsato rispetto alla facciata della chiesa, è a forma quadrata e bipartita, concluso superiormente da un corpo più piccolo quadrato a spigoli tagliati.
L’edificio, di forma rettangolare larga, presenta all’interno una pianta basilicale ad unica navata con ampio presbiterio.
La navata è fiancheggiata da sei altari laterali, in marmi policromi del settecento (San Matteo, Santissima Trinità, Santissima Annunziata) e del tardo ottocento (Santa Lucia, Madonna del Carmine, Madonna di Montevergine). Precedentemente questi altari avevano altri nomi ed erano appartenenti alle famiglie dominanti nel casale.
Sull’altare maggiore è situata una tela del 1606, raffigurante il Patrono con la Madonna di Montevergine, dipinta da Felice Guarini, come si rileva dalla scritta posta alla base: “Foelix Guarinus solofrensis descendens a pictoribus generansque pictore, faciebat”.
L’opera è incorniciata da un prezioso lavoro in legno dorato.
Sull’altare della Madonna del Carmine vi è una omonima tela del 1605 di Francesco Guarini, mentre nell’aula presbiteriale troviamo: a sinistra una copia della “Sine Macula” e a destra “L’angelo e Tobia” di Francesco Guarini.

 

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